Restauri

Le urgenze individuate dall’A.C.V. nei suoi primi passi sul territorio furono: il Castello, l’Antica Parrocchiale dei Ss. Filippo e Giacomo e la Confraternita del Gonfalone, due chiese del borgo antico da tempo aperte al culto soltanto in poche occasioni, che necessitavano di importanti interventi conservativi.

Le iniziative di restauro dell’Associazione, si sono concentrate prioritariamente sulle due chiese, delle quali l’Antica Parrocchiale, per il suo valore artistico, ha assorbito per un trentennio la maggior parte delle energie dell’Associazione.

Nel 2014 l’A.C.V. ha inoltre contribuito al restauro dell’organo della chiesa di S.ta Maria della Scala.

Raccolta fondi

Raccolta fondi

Particolare rilevanza ha avuto per l’Associazione l’attività di raccolta fondi per i restauri attraverso: iniziative sul territorio, sollecitazione di mecenatismi da parte di privati, ricerca di finanziamenti mediante la presentazione di numerosi progetti ad enti pubblici e fondazioni bancarie.

I restauri realizzati in questi 35 anni di attività sono stati finanziati da: Diocesi di Saluzzo, C.E.I, Compagnia di San Paolo Casse di Risparmio di Torino, Cuneo , Saluzzo, Cassa di credito cooperativo di Benevagienna, Comune di Verzuolo, Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Ditta Scotta, Cartiere Burgo di Verzuolo, Italgas, Lyons-Scarnafigi piana del Varaita. Offerte di privati verzuolesi.


Confraternita del Gonfalone

Confraternita del Gonfalone

La chiesa della Confraternita, costruita tra il 1728 ed il 1749 lì dove sorgeva fin dal 1300 un ospedale di carità, deve il suo nome alla Confraternita dei Disciplinanti Bianchi eretta nel 1492 nella chiesa che sorgeva sull’attuale sagrato, abbattuta per fare spazio alla costruzione settecentesca. A questa precedente chiesa apparteneva il coro, datato 1655, che si può ancora oggi ammirare nell’abside della Confraternita. Poiché i Disciplinanti Bianchi nelle processioni portavano un saio decorato con una croce bianca, la chiesa ancora oggi è indicata in dialetto come “Crusà”.

Negli anni 1998/1999 la Parrocchia ha provveduto ai necessari lavori strutturali di risanamento dell’abside della chiesa, danneggiata dall’umidità. Contestualmente l’A.C.V. con la collaborazione dell’Istituto d’Arte di Saluzzo, sotto la guida della prof. Marilena Drago, ha potuto restituire all’antica bellezza il coro ligneo.


Antica Parrocchiale

Antica Parrocchiale

A metà del secolo scorso presentava preoccupanti segni di degrado che nel giro di pochi anni ne avrebbero minato irreparabilmente la struttura. Dopo il restauro del campanile e la scoperta di alcuni importanti cicli pittorici (1974-1984) promossi dall’allora parroco don Chiaffredo Pansa, all’inizio degli anni Novanta l’Associazione predispone un progetto scientifico per il recupero del monumento sotto l’alta sorveglianza delle Soprintendenze e con il concorso di professionisti esperti e maestranze specializzate. Monitoraggi, studi, sondaggi geognostici sulla stabilità della fabbrica sono propedeutici ai lavori che si svolgono nell’arco di 15 anni (1999-2004): consolidamento delle fondamenta, rifacimento delle coperture in lose, della pavimentazione in cotto, e dei serramenti, risanamento delle murature, restauro degli apparati decorativi di quasi tutte le cappelle interne. Si rinnova l’impianto di illuminazione e si appronta un piano di recupero della decorazione pittorica medioevale che interessa la cella campanaria, la facciata, la controfacciata e alcune cappelle. Interi cicli sono portati alla luce con sorprendenti scoperte per l’identificazione di artisti e botteghe operanti nel territorio dall’XI al XVI secolo.

I restauri interessano anche la dotazione di arredi: la balconata della cantoria, la bussola del portale, il pulpito, gli stalli corali, il prezioso crocifisso del XV secolo, le secentesche pale d’altare e il dipinto, dedicato alla Madonna del Rosario, posto nell’abside.

Per favorire una completa fruibilità del complesso monumentale si interviene sull’area esterna: si consolidano le murature del cosiddetto ricetto, si restaura la cappella della Pietà da utilizzare come spazio espositivo, si ricavano sotto le sacrestie ambienti di servizio accessibili a tutti.